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di Italo Richichi

“Ippocrate in piazza” è una semplice e rapida occasione per offrire la possibilità di informazione e conoscenza del valore di prevenzione che gli alimenti della DM producono contro le malattie gravi. Il ciclo prevede l’intervento di un gruppo di esperti della medicina (cardiologi, clinici, biologi, nutrizionisti) invitati a relazionare al cospetto del pubblico degli interessati

La Scuola Italiana della Dieta Mediterranea (SIDMe) inizia una promozione sociale per la diffusione della corretta informazione di questo tipo di dieta.

Si parte da molto lontano, da Ippocrate dell’antica Grecia (460–377 a.C). Il grande medico e conoscitore della salute era fortemente convinto che gli alimenti naturali, prodotti prevalentemente dalla terra, curavano e guarivano le malattie. Un suo celebre aforisma recita: «Fai che le malattie siano curate dai cibi e che i cibi curino le malattie». Il suo esempio è stato così importante che, ancora oggi, dopo tanti secoli, i laureati in medicina giurano sul documento d’Ippocrate prima di cominciare a esercitare la professione. Ma la realtà vera è che, tra i popoli rivieraschi del Mar Mediterraneo, erano prevalentemente i poveri a fare ricorso a questa dieta. Non a caso, questo modo tradizionale di mangiare è stato per secoli etichettato come “la dieta dei poveri”. Le famiglie nobili e borghesi si alimentavano ricorrendo a tavole imbandite di carni, di dolci e di grassi in genere.

Un giro di storia è stato compiuto dall’epidemiologo americano Ancel Keys che, grazie ai finanziamenti americani, negli anni Sessanta è partito dal Sud-Italia per sensibilizzare il mondo sulla bontà della DM. A questo scopo egli è l’autore di uno studio di grandi volumi, con il quale ha messo a confronto le popolazioni che si alimentavano liberamente rispetto a quelle che erano costrette a un certo tipo di alimentazione a causa della necessità e del bisogno. Nacque così la Dieta Mediterranea che ebbe i suoi strabilianti effetti sulla prevenzione della morte di infarto miocardico e tumori.

Con gli studi di Ancel Keys si è affermata una certezza scientifica che avrebbe dovuto salvare il 70% delle morti causate da patologie di origine alimentare, causate cioè dall’abbondanza e dagli inevitabili e concomitanti fattori di rischio. Ma la realtà è stata ben diversa. Gli interessi commerciali e la prevalenza delle multinazionali del cibo ha relegato la DM a un qualcosa dal sapore locale, lasciando che le cattive abitudini, ovvero che la predilezione per i cibi raffinati e ipercalorici, dominassero la scena alimentare ancora per molti decenni. Siccome la teoria da sola non è in grado incidere sulla realtà, le malattie causate da questo pessimo modo di nutrirsi hanno continuato indisturbate o quasi a mietere vittime.

Neanche l’importante riconoscimento Unesco, in base al quale la DM è diventata Patrimonio Immateriale dell’Umanità, ha dato effetti significativi. Neppure l’ultimo riconoscimento (marzo 2017) dell’agenzia Global Healty Index di Michael Bloomberg sta mostrando effetti significativi. Questa importante agenzia americana è l’unica al mondo che studia i parametri della salute di tutte le popolazioni mondiali. In base alle valutazioni effettuate, la popolazione italiana è risultata al primo posto assoluto per qualità dei cibi e qualità dell’offerta sanitaria.

Sicuramente in Italia il mercato interno dei consumi è in recessione e la spinta dei mass media non aiuta. L’approvazione e l’applicazione della legge sulla promozione, organizzazione della DM nel nostro Paese può diventare una nuova energia per avviare la prevenzione delle malattie sociali (degenerative e neoplastiche).

“Ippocrate in piazza” è una semplice e rapida occasione per offrire la possibilità di informazione e conoscenza del valore di prevenzione che gli alimenti della DM producono sulle malattie gravi. Il ciclo prevede l’intervento di un gruppo di esperti della medicina (cardiologi, clinici, biologi, nutrizionisti) invitati a relazionare su vari argomenti al cospetto del pubblico degli interessati.

L’organizzazione dell’evento è condotta dall’Associazione Onlus SIDMe, il cui compito in questo caso è sensibilizzare l’intervento dei migliori esperti del settore. Al primo incontro è prevista la partecipazione della professoressa Colomba Falcone, notissima cardiologa dell’università di Pavia, che parlerà della prevenzione delle malattie cardiovascolari. Il primo appuntamento è previsto nello splendido panorama del Duomo di Pavia, venerdì 7 luglio alle ore 18.

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