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In moltissime coppie si finisce a volte per litigare perché uno dei due partner russa disturbando il riposo dell’altro. Una situazione tanto comune che però può celare un grave problema di salute. Il semplice russare, infatti, può essere il sintomo della presenza di apnee notturne ovvero della cosiddetta Osas – malattia ostruttiva delle vie respiratorie nel sonno. Secondo la Food and drug administration (FDA) americana, il termine deriva dalla parola greca apnea che significa senza respiro; per apnea si intende  una pausa nella respirazione di almeno 10 secondi.

Come è emerso a maggio durante i lavori del 110° Congresso Nazionale della SIOeChCf – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale quello delle Osas è diventato negli ultimi anni un problema di grande attualità, poiché il disturbo interessa ben 30 milioni di italiani, uomini e donne. La maggior parte dei casi si presenta in forma lieve e si manifesta di solito con un russamento semplice anche se vi sono ben 4 milioni di connazionali a rischio di gravi conseguenze perché, nei loro casi, l’interruzione del respiro notturno avviene per 15 o più volte l’ora. Tradotto significa che per queste persone vi è  per 15 volte un’interruzione nel flusso d’aria per tutti gli organi del corpo che di conseguenza soffrono di un’ischemia temporanea. A tale proposito proprio durante i lavori congressuali Andrea De Vito, Direttore dell’UO di Otorinolaringoiatria negli ospedali di Forlì e Faenza, dottorato PhD in Medicina del Sonno e coordinatore della commissione scientifica nazionale sui disturbi del sonno della SIO&ChCf ha sottolineato come: «Quando gli episodi superano i 15 all’ora, l’apnea diventa un fattore di rischio indipendente per le patologie cardiovascolari e favorisce l’insorgenza del diabete, del reflusso gastroesofageo e dell’ipertensione, a loro volta causa di malattie dell’apparato cardiocircolatorio. Le apnee notturne, inoltre, creano forte sonnolenza diurna, diventando una causa pericolosissima di incidenti stradali e colpi di sonno alla guida». L’apnea comporta  un’occlusione delle vie respiratorie a livello faringeo e si verificano di notte perché il sonno determina una perdita di tono muscolare e, questo fenomeno fisiologico spiana la strada al collassamento delle strutture anatomiche della bocca e della gola. Negli adulti, la principale causa di apnee notturne è l’obesità e più in generale l’essere in condizioni di sovrappeso: il deposito di grasso sia sul collo sia sull’addome possono determinare l’occlusione delle vie respiratorie a livello faringeo mentre si dorme, causando l’apnea respiratoria. La condizione si manifesta più facilmente in presenza di specifici fattori genetici e  anatomici come le malformazioni connesse a sindromi rare, o più semplicemente per l’aumento di volume di alcune strutture della gola, ad esempio le tonsille. In tutto il mondo, in ogni caso, l’incidenza di apnee notturne cresce all’aumentare del sovrappeso nella popolazione.   La presenza di apnee notturne importanti determina una continua e brusca riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue, fenomeno che determina una maggiore attivazione  del sistema nervoso simpatico: un fattore di rischio, a sua volta, per lo sviluppo di ipertensione, malattie coronariche, aritmie, scompenso e fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca, ictus, intolleranza al glucosio e diabete. Le Osas, inoltre, causano alterazioni della frequenza cardiaca ed in particolare una continua alternanza fra bradicardia e tachicardia, ovvero in definitiva compare un’alterazione della frequenza cardiaca con ripercussioni gravi sulla pressione arteriosa.  Per chi dorme da solo e non si accorge del proprio russamento può essere difficile rendersi conto dell’esistenza di questo problema. Tuttavia sono importanti campanelli d’allarme per la condizione sperimentare spesso sonnolenza diurna, soffrire di sudorazioni notturne, svegliarsi al mattino con gola secca e mal di testa, come pure svegliarsi all’improvviso con la sensazione di soffocare, impotenza.

«Quella delle apnee è una patologia insidiosa che crea gravi danni alla salute e alla sicurezza delle persone.  Basti pensare che la stanchezza nei guidatori dovuta alle apnee causa una distrazione e un rischio equiparabile ad un tasso alcolemico doppio rispetto alla soglia consentita dalla legge – ha tenuto a spiegare sempre il professor De Vito che così ha concluso – Esiste una dimostrata correlazione tra le apnee respiratorie e il tasso alcolemico nel sangue, riconosciuto oggi come una delle principali cause di incidenti stradali. Uno studio ha dimostrato come il manifestare tra i 15 e i 29 episodi di apnea all’ora, equivalga ad avere un tasso alcolemico sopra allo 0.14, dunque molto elevato. L’invecchiamento della popolazione e la crescita nell’incidenza di obesità e sovrappeso aumentano il rischio di apnee notturne che, a loro volta, aumentano il rischio di patologie croniche e invalidanti che pesano su servizi sociosanitari già in affanno. Per questo prevenzione e trattamento tempestivo rappresentano la migliore opzione sia per la salute delle persone che per la sostenibilità della sanità». Com’è possibile prevenire la comparsa delle Osas? Attraverso una serie di comportamenti virtuosi che sono gli stessi che aiutano a prevenire la comparsa di malattie cardiovascolari. È fondamentale, infatti, cercare di mantenersi normopeso, smettere di fumare; limitare il consumo di alcol ed evitare di consumare  pasti abbondanti almeno 4 ore prima di mettersi a letto, evitare di ricorrere a farmaci che provocano sonnolenza; dormire sdraiati su un lato per ridurre le difficoltà a tenere aperte le vie respiratorie.

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