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di Italo Richichi

Lʼaspettativa di vita di una persona che nasce ora può raggiungere circa 100 anni, mentre, solo un secolo fa, si era fra 50 e 60 anni. Così l’orizzonte del terzo millennio apre nuovi e imprevedibili scenari. Appare chiaro che gli scienziati debbano mettere in agenda come insegnare a una società intera a recuperare i vantaggi senza trascurare i danni collaterali. Il settore più sensibile resta l’enorme aumento dei costi della sanità pubblica, senza tenere in conto i costi di quella privata, meno conosciuti ma anch’essi rilevanti.

Attualmente in un solo anno lo Stato italiano spende 120 miliardi di euro. Bisogna perciò entrare nellʼottica di abbattere questi costi e migliorare la qualità della vita senza danneggiare lo sviluppo del sistema. Come fare? Lʼinterrogativo è dʼobbligo per arrivare a un dibattito socio-culturale-scientifico e per preparare i cittadini a questo modello del futuro. È necessario preparare per tempo una formazione civica cosciente e consapevole di quello che occorre.

La cultura scientifica in questo senso ha già avviato i presupposti tecnici guardando alla società dellʼavvenire. Una serie di assiomi sono stati definiti e rappresentano lʼarchitrave dellʼuomo longevo del futuro; per rendere valido questo obiettivo bisogna definire anche il tipo di benessere che deve accompagnarsi alla longevità. Lʼattenzione e la cura del corpo sono obiettivi già chiariti e definiti; nel merito è stata promossa lʼinformazione, la conoscenza e la formazione per dare certezza nel campo della prevenzione.

Ora, dopo essersi occupata di prevenzione, la medicina del futuro deve cercare nuove regole: se non si può pensare di evitare le malattie, bisogna però avviare un modello che garantisca la persistenza dello stato di salute: ovvero, uno stato privo di malattie e di malessere.

Il diritto a star bene è di tutti i cittadini e ogni Stato ha il dovere primario di garantirlo. Per non eludere questo principio bisogna avviare da subito impostazioni strutturali per migliorare il comportamento dellʼuomo moderno. Le due regole che stanno alla base del funzionamento fisico del corpo umano sono: lʼalimentazione e lʼattività fisica strutturata. Speriamo che lʼExpo 2015 dica qualcosa di dirimente sullʼalimentazione e sulle fonti energetiche dalle quali continuare ad attingere. Circa la pratica sportiva, essa cresce e si moltiplica ovunque.

Di questo passo, lʼinformazione diventa cultura e formazione, due facce della stessa medaglia da spendere per dare consapevolezza dei parametri di base anche ai cittadini meno attenti. Il lavoro più grande resta compreso nella sfera sociale della politica e in quella scientifica della medicina. Mentre la tecnologia corre veloce avendo di mira una nuova società sana e longeva, due importanti filoni della medicina scientifica, la genetica e la ricerca sulle cellule staminali rallentano o addirittura si bloccano davanti alle difficoltà economiche e sociali, etiche e religiose. Bisogna vigilare che questa nuova medicina non sia deviata o frenata dal volere di lobby potenti, i cui interessi particolari in settori nevralgici sono in grado di ritardare il processo di modernizzazione. È necessario che tutte le menti illuminate facciano quel passo in più per guidare con sicurezza lʼavvento del nuovo. Bisogna impedire che lʼavvenire diventi un grande cordone ombelicale dove la testa, fatta dagli illuminati, e la coda, fatta da miopi insipienti, si fronteggino in un grande cerchio, bloccando di fatto il naturale movimento innovativo.

Il compito di limitare i rischi deve prevalere in ogni settore coinvolto nel meraviglioso disegno della costruzione dell’avvenire.

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