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di Annalisa Turri

Al giorno d’oggi,il consumatore medio è preoccupato del cibo che acquista e che consuma,spesso ha poche conoscenze in ambito nutrizionale e per questo motivo,la continua ricerca della verità su ciò che fa bene e ciò che fa male,porta ad avere sempre più interrogativi

Il cibo è costituito da un insieme di sostanze che hanno una funzione attiva all’interno del nostro organismo e che vengono denominate “principi nutritivi” o “nutrienti”, i quali si distinguono in macro e micro nutrienti a seconda della quantità di cui ne necessita l’organismo: i macronutrienti sono quelli che bisogna fornire in maggiore quantità, mentre i micronutrienti sono quelli sufficienti in quantità esigue.

Tra i macronutrienti si distinguono i carboidrati, le proteine e i grassi o lipidi, le fibre e l’acqua. Tra i micronutrienti invece troviamo i sali minerali e le vitamine.

I principi nutritivi si distinguono in calorici e acalorici, in base alla quantità di energia che forniscono all’organismo. I principi nutritivi acalorici, che quindi non forniscono energia all’organismo, comprendono le vitamine, l’acqua, i sali minerali e le fibre, mentre quelli calorici, ovvero quelli che fanno fronte alle necessità energetiche del corpo sono i carboidrati (4 kcal/g), i lipidi (9 kcal/g), le proteine (4 kcal/g).

Al giorno d’oggi, il consumatore medio è preoccupato del cibo che acquista e che consuma, spesso ha poche conoscenze in ambito nutrizionale e per questo motivo, la continua ricerca della verità su ciò che fa bene e ciò che fa male porta ad avere sempre più interrogativi. Oggi l’aspettativa di vita media delle persone è più lunga rispetto al passato, infatti insieme al miglioramento dell’igiene e ai progressi in medicina, non ci sono dubbi che il fondamentale miglioramento di disponibilità, qualità e sicurezza degli alimenti abbia contribuito ad un notevole progresso. Tuttavia, vivere più a lungo può diventare problematico se gli anni guadagnati vengono trascorsi in malattia piuttosto che in salute.

Perciò quale contributo può dare l’alimentazione in questo senso? Mangiando non si soddisfa solo un bisogno nutrizionale, ma nutrirsi corrisponde anche a uno dei maggiori piaceri della vita. Il cibo contribuisce alla nostra felicità da un punto di vista sociale e la condivisione di un pasto rappresenta un modo piacevole per rilassarsi e rinforzare i rapporti sociali. Inoltre, il cibo gioca un ruolo fondamentale nella nostra identità culturale e gli aspetti socio-culturali del cibo si definiscono nel corso degli anni, proprio come i componenti nutritivi di base.  Ogni alimento e ogni ricetta contengono un diverso insieme di nutrienti ed è importante il modo in cui gli alimenti vengono combinati per rendere completa la dieta. Inoltre, ogni persona ha dei fabbisogni energetici differenti. Le persone molto attive, per esempio gli atleti o coloro che svolgono lavori fisici, hanno bisogno di ricavare molte energie dal cibo; al contrario, le persone che lo sono meno o che svolgono lavori sedentari, necessitano di quantità minori di energia. È importante garantire l’adeguato apporto di macro e micronutrienti al fine di mantenere attivo il metabolismo e l’organismo in salute.

Quando si ha una carenza di uno o più macro e/o micronutrienti, si può andare incontro a iponutrizione. In particolare:

• una carenza di proteine causa la Sindrome di Kwashiorkor, la tipica patologia dei bambini africani ai quali si gonfia l’addome;

• un deficit di carboidrati porta a giramenti di testa, debolezza, acidosi metabolica e chetosi;

• una carenza di lipidi può comportare invecchiamento cutaneo e secchezza della cute;

• una mancanza di vitamine, causa patologie come anemie (mancanza di vitamine B12 e acido folico), scorbuto (mancanza di vitamina C) e rachitismo (mancanza di vitamina D);

• un deficit di minerali può causare anemie (mancanza di ferro), sbalzi pressori (mancanza di sodio), rachitismo (mancanza di calcio), debolezza muscolare e crampi (mancanza di potassio).

Quando si assume troppo cibo e soprattutto alimenti eccessivamente energetici e calorici, si può andare incontro ad uno stato di ipernutrizione. Questo può causare l’insorgenza di numerose patologie come:

• diabete: un eccessivo consumo di zuccheri semplici può portare all’insorgenza di ridotta tolleranza glucidica e diabete di tipo II;

• obesità: un’alimentazione ricca di grassi associata ad una vita sedentaria può portare al sovrappeso/obesità;

• malattie cardiovascolari: un’alimentazione troppo ricca di grassi può portare all’innalzamento dei valori di colesterolo e trigliceridi nel sangue.

La prevenzione di queste patologie si può attuare con uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata: il Gold Standard resta la Dieta Mediterranea, che si può riassumere con il modello della Piramide Alimentare.

È uno schema che consente di conoscere le quantità di alimenti da assumere per garantire il giusto fabbisogno di macro e micronutrienti ed essendo una struttura piramidale, è per l’appunto divisa in “piani”.

Alla base della piramide troviamo la convivialità, la stagionalità, il consumo di prodotti locali, lo svolgimento di attività fisica e il consumo di acqua;  il primo gradino è rappresentato da frutta, verdura e cereali preferibilmente integrali (2-3 porzioni al giorno), che sono alla base della nostra alimentazione; al secondo gradino abbiamo  latte e derivati (2-3 porzioni al giorni, da prediligere quelli magri) e condimenti di origine vegetale (olio di oliva preferibilmente extravergine); salendo troviamo frutta a guscio (1-2 porzioni al giorno), erbe aromatiche e spezie; verso la cima i gradini sono rappresentati dalle fonti proteiche (carne, da prediligere quella magra, pesce, uova e legumi) e l’apice è rappresentata da alcol e dolci (da consumare saltuariamente).

Da tutto ciò si deduce la grandissima diversità nella composizione degli alimenti e l’ampio range di fabbisogni per una dieta bilanciata. È evidente quindi che nessun alimento può fornire tutti i nutrienti essenziali, fatta eccezione per il latte materno per i neonati. Pertanto, uno dei fondamentali principi dell’alimentazione sana ed equilibrata è quello di variare: il bisogno di consumare un’ampia varietà di cibi è una regola basilare. È veramente importante la combinazione e la frequenza con cui si consumano gli alimenti. Pertanto possiamo definire una dieta “buona o cattiva” in base alla combinazione e in base alla capacità che ha di soddisfare i fabbisogni di un particolare individuo.

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