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Gli occhi, dicono i poeti, sono specchio dell’anima. Lo sono anche del cuore?  A parere di un gruppo di specialisti dell’Università di Harward (a Cambridge, nel Massachusetts) che hanno appena redatto un manuale sulle malattie della vista e su come fare a prevenirle, la risposta è sì. Cambi improvvisi nella vista con difficoltà a mettere a fuoco, ombre e macchie scure che precludono parte del campo visivo possono essere il sintomo di un microaneurisma in corso, che si sta sviluppando nelle arterie oculari, con la possibilità di peggiorare ed evolvere in ictus cerebrale. D’altro canto, crescono le evidenze secondo le quali i danni alle arterie oculari sono il campanello d’allarme di una malattia cardiaca in corso. Il manuale è in inglese, ma la sostanza su cui si basa è questa che abbiamo appenda ricordato. Fra le malattie più esposte al danno oculare gli esperti menzionano la maculopatia o retinopatia diabetica. Va detto che la maculopatia diabetica è una particolare forma di retinopatia, più precisamente coincide con la retinopatia essudativa o edematosa, che si distingue da quella ischemico-proliferativa. Due complicanze tipiche del diabete, sia di tipo 1 che di tipo 2. La retinopatia, a sua volta, può essere proliferante o non proliferante. La non proliferante si presenta lieve, moderata o severa. Con l’avanzare della malattia le pareti dei vasi sanguigni si indeboliscono e si formano i microaneurismi ai quali abbiamo già accennato. Si tratta di piccoli rigonfiamenti che danneggiandosi danno vita a sanguinamenti. La malattia può manifestarsi anche come edema (accumulo di liquidi) nella parte centrale della cornea (macula) e causare diminuzione della vista. La retinopatia diabetica proliferante è la forma più grave. Accade quando coincide con la crescita anormale di nuovi vasi sanguigni a danno della retina. Questi nuovi vasi possono provocare il distacco della retina oppure un flusso anormale di liquidi nell’occhio che causano il glaucoma, stimolati anche dalla formazione di aree ischemiche nella retina.
Con riferimento al dizionario delle malattie reperibile sul sito delle cliniche Humanitas, il glaucoma è la seconda causa di disabilità visiva e cecità in Italia.  Il glaucoma è causato dall’aumento della pressione interna dell’occhio e, in limitati casi, da un afflusso insufficiente di sangue al nervo ottico. Un danno al nervo ottico comporta una perdita del campo visivo che si manifesta dapprima a danno delle zone periferiche e poi coinvolge progressivamente le porzioni centrali, indebolendo notevolmente la vista.
Come conservare la vista per chi si ammala di diabete? Per prima cosa è bene rivolgersi a un oculista per fare i controlli del caso a intervalli regolari. Ma per farlo, per programmare la visita oftalmologica, è necessario che il paziente diabetico sia consapevole che la malattia oculare è una delle complicazioni più gravi a cui va incontro. Il diabete è una malattia largamente sottostimata ovunque nel mondo. Qualche anno fa, alcuni epidemiologi di chiara fama hanno pubblicato su «Lancet» una metanalisi in cui si è dimostrato che la tendenza di crescita del diabete a livello mondiale è in drammatico aumento, e che è necessario intervenire in maniera preventiva per correggere lo stile di vita e migliorare la diffusione dei controlli. In caso di inadempienza – hanno sentenziato gli autori – saranno i sistemi sanitari nazionali a rischiare il default, perché le complicazioni del diabete assorbiranno tutte le risorse disponibili, a causa dell’alto numero di pazienti diabetici ipovedenti. A oggi si stima che solo il 32% dei diabetici è monitorato per la retinopatia. «Chi ha complicanze diabetiche agli occhi nel breve periodo è perché è arrivato tardi alla diagnosi – ci aveva spiegato il professor Francesco Bandello, direttore della Clinica oculistica dell’Ospedale San Raffaele di Milano e già presidente della Società europea della retina (EURETINA). Nei diabetici la dieta deve essere finalizzata al controllo della glicemia, ma se la retinopatia è conclamata è necessario intervenire clinicamente».
«Il diabete è una malattia molto legata allo stile di vita – ricorda il professor Lucio Buratto, direttore scientifico del CAMO, il Centro Ambrosiano Oftalmico che, nel febbraio del 2019 (un anno esatto prima della pandemia, ndr), ha dato vita a una campagna nazionale di prevenzione della maculopatia diabetica, organizzata in collaborazione con l’Ospedale San Raffaele di Milano – in particolare al comportamento alimentare. A questa stregua vale la pena ricordare che lo zucchero complesso di pane e pasta è meno dannoso di quello semplice che utilizziamo come dolcificante, che lo zucchero dell’alcol è pericoloso tanto quanto quello semplice, per il semplice fatto che l’etanolo che lo produce è una sostanza in grado di fare danni seri in molti distretti dell’organismo. Basti ricordare che viene annoverato fra le sostanze potenzialmente cancerogene».
L’aggravarsi delle lesioni della retina si contrastano con le iniezioni intravitreali di farmaci che hanno effetto benefico sia sulla macula sia sulla formazione dei nuovi vasi; le aree retiniche colpite da ischemia si rimuovono grazie al laser.
Stando così le cose, è bene che la prevenzione per le complicazioni oculari scatti anche fra i non diabetici, che possono essere vittime della maculopatia senile: una degenerazione della macula che interviene con l’età.

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