di Angela Nanni
«Oltre a puntare sul movimento fisico non si può trascurare che l’istruzione abbia un ruolo protettivo per il cervello di entrambi i sessi – spiega J. Rossi Mason, autrice di “Cervello senza limiti, Codice Edizioni 2019 – anche se la protezione maggiore la si riscontra nelle donne. Ogni anno di scuola provvede a un incremento dello stato di salute del 7,1% per le donne e del 3,1% per gli uomini, anche se questa protezione diminuisce con l’età. Istruirsi e quindi andare a scuola permettono lo sviluppo di competenze personali come l’autocontrollo, l’autodisciplina, la flessibilità, la capacità di relazione e non ultimo il rispetto delle regole di una comunità. Chi studia, infine, è meno propenso ad assumere comportamenti a rischio come il tabagismo: fuma l’11% dei più istruiti rispetto al 23% della media».
Il fumo di sigaretta, non guasta ricordarlo, costituisce uno dei principali fattori di rischio modificabili per la salute cardiovascolare.