Buongiorno, soffro di aritmie sopraventricolari sporadiche che mi hanno portato alla sospensione dell’attività sportiva agonistica. Tempo fa mi è stata eseguita un’ablazione senza successo, salvo per un breve periodo. Adesso mi è stato diagnosticato un Pfo che dovrei “chiudere” il prima possibile. C’è attinenza fra Pfo e aritmia? Oltre la soluzione di chiusura percutanea (l’ombrellino) ci sono altre soluzioni? Il mio cardiologo dice che chiuderà il Pfo applicando un punto chirurgico. Questa procedura è rischiosa? Grazie della risposta.
Caro Lettore, c’è sicuramente un nesso fra aritmie e Pfo (Forame Ovale Pervio) – lo spieghiamo a beneficio dei nostri lettori, ovvero un’anomalia cardiaca in cui l’atrio destro comunica con il sinistro a livello della fossa ovale (tra septum primum e septum secundum) e che statisticamente interessa all’incirca il 25-30% della popolazione adulta. È necessario chiudere l’orifizio tra le due camere atriali per evitare una serie di possibili complicanze. Normalmente la chiusura è percutanea e si applica il cosiddetto ombrellino. Senza addentrarmi nella tecnica applicativa, la tranquillizzo dicendole che si tratta di una procedura molto ben standardizzata, con pochissimi rischi per il paziente.