Buongiorno le chiedo scusa se la disturbo ma vorrei sapere come comportarmi dinanzi ad una presunta diagnosi della sindrome di Brugada che hanno fatto a mio figlio, di appena 15 anni. A quanto pare, dovrà fare diversi accertamenti per verificare se è affetto da tale sindrome o no; vorrei chiederle un consiglio per come comportarsi nei vari step sia per essere certi che parliamo di tale sindrome, sia per sapere come affrontare il prosieguo della vita di mio figlio. Le chiedo umilmente di rispondermi in modo esaustivo, ve ne sarei grato a vita. Grazie.
Gentilissimo, è impossibile “rispondere in modo esaustivo” avendo così pochi elementi. Sotto la definizione di sindrome di Brugada si indica un insieme di alterazioni cardiache su base genetica che possono avere diversa gravità clinica, e in alcuni casi essere alla base di gravi aritmie. Una volta posto il sospetto, si impone una serie di accertamenti da effettuarsi, come lei dice, secondo “step” ben precisi, e soltanto alla fine dell’intero percorso sarà possibile inquadrare correttamente il problema, e di conseguenza curarlo in modo adeguato. Da parte della famiglia il comportamento migliore è quello di affidarsi a un Centro qualificato e seguirne con calma e con ordine le indicazioni. Qualunque “etichetta” verrà applicata alla patologia di suo figlio, consideri che al giorno d’oggi esistono terapie farmacologiche e non farmacologiche in grado di poter tenere sotto controllo anche le situazioni più difficili. Se crede, mi scriva ancora fornendomi qualche altra informazione, e magari indicando la città di residenza, in modo da poterle consigliare a quale Centro rivolgersi. Tenga conto comunque che non sbaglierà di certo se si rivolgerà a un Centro Universitario.