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In un nuovo studio pubblicato di recente sulla rivista «BMC Public Health», i ricercatori hanno analizzato l’associazione tra la salute cardiovascolare (CVH), definita in base ai Life’s Essential 8 (LE8), e la mortalità nelle persone con ipertensione. I LE8 sono le misure standard che l’American Heart Association ha definito per classificare la CVH. Il presupposto è che una migliore CVH aiuti a ridurre il rischio di malattie cardiache, ictus e altri gravi problemi di salute.

Cominciamo a capire che cosa nel dettaglio i LE8 prevedono.

1. Mangiare meglio. Puntare a un modello alimentare complessivamente sano che includa cibi integrali, molta frutta e verdura, proteine ​​magre, noci, semi e cottura in oli non tropicali, bensì d’oliva e di colza.

2. Essere attivi. Gli adulti dovrebbero svolgere 2 ore e mezza di attività fisica moderata o 75 minuti di attività fisica intensa a settimana. I bambini dovrebbero usufruirne per 60 minuti ogni giorno, compresi giochi e attività strutturate.

3. Smettere di fumare. L’uso di prodotti per la somministrazione di nicotina per via inalatoria che comprenda sigarette tradizionali, sigarette elettroniche e svapo è una delle principali cause di morte prevenibile a livello mondiale. Essa interessa circa un terzo di tutti i decessi per malattie cardiache. Il fumo passivo è altrettanto dannoso e pertanto da evitare, specie per i bambini.

4. Dormire bene. La maggior parte degli adulti avrebbe bisogno di 7-9 ore di sonno a notte. I bambini ne richiedono di più. Da 10-16 ore per i bambini fino a 5 anni, compresi i sonnellini; 9-12 ore per i 6-12enni; e 8-10 ore per i ragazzi dai 13 ai 18 anni. Un sonno adeguato mantiene in salute, migliora la funzione cerebrale e riduce il rischio di malattie croniche.

5. Gestire il proprio peso. Raggiungere e mantenere un peso adeguato ha molti vantaggi. L’indice di massa corporea (BMI) è un valore numerico del peso in relazione all’altezza. È un indicatore utile. Il BMI ottimale è inferiore a 25, ma inferiore a 18,5 è considerato sottopeso. Si calcola facilmente anche online.

6. Controllare il colesterolo.
Livelli elevati di colesterolo LDL, quindi “cattivo”, può portare a malattie cardiache. Il medico può considerare il colesterolo LDL come il numero preferito da monitorare, piuttosto che il colesterolo totale, perché può essere misurato senza digiuno preventivo ed è calcolato in modo affidabile da tutti tutte le persone, secondo la formula: Colesterolo LDL = colesterolo totale – (colesterolo HDL + (trigliceridi/5).

7. Gestire lo zucchero nel sangue. La maggior parte del cibo che mangiamo viene trasformato in glucosio (o zucchero) che il nostro corpo utilizza come energia. Elevati livelli di glucosio nel sangue rimandano a un’alterata quantità o funzione dell’insulina (diabete e prediabete). L’insulina è l’ormone prodotto dal pancreas che consente al glucosio l’ingresso nelle cellule e il suo conseguente utilizzo come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel circolo sanguigno. Nel corso del tempo, livelli elevati di zucchero nel sangue possono danneggiare il cuore, i reni, gli occhi e i nervi. Nell’ambito dei test, il monitoraggio dell’emoglobina A1c può riflettere meglio il controllo a lungo termine nelle persone con diabete o prediabete.

8. Gestire la propria pressione sanguigna. Mantenere la pressione sanguigna entro intervalli accettabili assicura un benessere concreto più a lungo. Livelli inferiori a 120/80 mm Hg sono ottimali. L’ipertensione sanguigna è definita come pressione sistolica a partire da 130-139 mm Hg  o pressione diastolica a partire da 80-89 mm Hg.

A livello globale, circa 1,13 miliardi di persone soffrono di ipertensione. L’ipertensione è la principale causa di eventi cardiovascolari/mortalità e contribuisce in modo significativo alla morbilità e alla mortalità in tutto il mondo. Sebbene siano stati compiuti notevoli progressi nello sviluppo di interventi farmacologici, la gestione efficace dell’ipertensione richiede un approccio multiforme, compresi interventi non farmacologici.

Lo studio citato ha illustrato le associazioni tra LE8 e la mortalità cardiovascolare e per tutte le cause nei soggetti ipertesi. I partecipanti con punteggi LE8 più alti avevano rischi di mortalità inferiori. Pertanto, modifiche globali dello stile di vita potrebbero apportare benefici ai soggetti ipertesi. Insieme, i risultati rafforzano l’importanza di uno stile di vita sano nel migliorare la salute della popolazione e suggeriscono che le iniziative per migliorare la salute cardiovascolare potrebbero avere implicazioni nella riduzione dei tassi di mortalità.

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