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La vitamina D è inefficace contro i dolori muscolari che una minoranza di pazienti lamenta a seguito dell’assunzione prolungata di statine. Lo afferma un nuovo studio americano condotto dai ricercatori delle università statunitensi di Northwestern, Harvard e Stanford e andato a stampa a fine novembre su «JAMA Cardiology». Si tratta del primo studio randomizzato messo a punto per valutare l’efficacia di questa sostanza nel trattamento dei sintomi muscolari a seguito dell’assunzione di statine. Prima di questo studio all’ordine del giorno c’erano altri studi, tutti che hanno simpatizzato con la vitamina D, ma nessuno di essi aveva l’ampio respiro dello studio clinico randomizzato condotto su una platea significativa di pazienti come quello in oggetto.
In questo studio clinico in doppio cieco, oltre 2 mila partecipanti (2˙083) hanno assunto chi una dose giornaliera di integratori di vitamina D e chi un placebo. Lo studio s’è premurato di suddividere i partecipanti in due categorie con le stesse probabilità di sviluppare sintomi muscolari a seguito di statine e di esporsi al rischio di interrompere la terapia per ovviare al dolore. Un fatto, questo, tutt’altro che raro. La prima causa di interruzione per le statine sono proprio i dolori muscolari nei pazienti.
In 4,8 anni di follow-up, il dolore muscolare correlato alle statine s’è evidenziato sia nel 31% dei pazienti che avevano assegnata la vitamina D sia nel 31% che aveva assegnato il placebo. Una specularità che non lascia margine a dubbi sull’inefficacia della vitamina D nel caso di specie.
Come ricorda una nota dell’AIFA (l’ente che in Italia dà il via libera ai farmaci) la vitamina D è una molecola che regola l’assorbimento intestinale di calcio e fosforo, favorendo la normale formazione e mineralizzazione dell’osso. Contribuisce alla normale contrattilità muscolare e agisce sul sistema immunitario. Un valido motivo per indicarla agli anziani ospiti di residenze sanitario-assistenziali, alle donne in gravidanza o in allattamento, e alle persone con osteoporosi o osteopatie per cui non è indicata una terapia remineralizzante. Infatti, la vitamina D è un ottimo presidio medico contro l’osteoporosi e serve ad alleviare gli effetti avversi dei farmaciinterferenti col metabolismo della vitamina D (antiepilettici, glucocorticoidi, antiretrovirali, antimicotici, ecc.). Inoltre, s’è dimostrata efficace nella cura delle malattie che possono causare malassorbimento nell’adulto (fibrosi cistica, celiachia, morbo di Crohn, chirurgia bariatrica, ecc.).
Sempre la nota AIFA esclude che lasomministrazione di vitamina D sia efficace e appropriata per la prevenzione cardiovascolare e cerebrovascolare e per la prevenzione dei tumori. Questo va detto con buona pace degli americani, per i quali l’assunzione di integratori a base di vitamina D è di moda.Le statine e gli integratori di vitamina D sono due dei più comunemente usati farmaci negli adulti americani. Si stima che circa 30-35 milioni di americani assuma le statine e circa la metà della popolazione di età pari o superiore a 60 anni le assuma accanto agli integratori di vitamina D.
I 2.083 pazienti dello studio in oggetto sono stati estrapolati dalla più ampia coorte di partecipanti al VITAmin D e Omega-3 Trial (VITAL), che ha randomizzato quasi 26.000 partecipanti fornendo loro una supplementazione di vitamina D in doppio cieco per misurare la prevenzione contro le malattie cardiovascolari e il cancro. Ciò ha fornito ai ricercatori una magnifica opportunità di verificare se la vitamina D riduceva i sintomi muscolari tra i partecipanti che hanno cominciato ad assumere le statine durante il periodo di follow-up del VITAL. L’età media dei partecipanti allo studio è stata di 67 anni e il 51% erano donne.
Da ricordare che la vitamina D èun ormone prodotto a livello della cute a seguito dell’esposizione solare. Piccole quantità possono essere assunte anche con la dieta (olio di fegato di merluzzo, salmone, pesce azzurro, tuorlo d’uovo, latte e latticini, maiale, fegato di manzo, ecc.). Un’esposizione solare regolare è il modo più naturale ed efficace. La dieta non può essere considerata da sola una fonte adeguata perché la presenza nella maggior parte degli alimenti è piuttosto limitata. I medicinali a base di vitamina D non possono essere acquistati senza prescrizione del medico, per lo meno in Italia. Per altre informazioni sulla Vitamina D puoi consultare il sito AIFA:

https://www.aifa.gov.it/-/vitamina-d-chiarimenti-sulla-nota-96.

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