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Buongiorno, scrivo per mia mamma, 79 anni, in cura per ipertensione e colesterolo. La settimana scorsa, dopo un pranzo più abbondante del solito, non si è sentita bene, ha vomitato e ha avuto i battiti accelerati, a 116. È stata ricoverata qualche giorno e non le è successo più niente. In base agli esami di controllo, i medici hanno attribuito il malessere a un evento sporadico.  Le hanno cambiato i farmaci della pressione aggiungendole un betabloccante, che prima non assumeva. Prima era in cura con Tareg 160 2 volte al giorno, Cardirene 75 e Simvastatina 20. Adesso le hanno tolto il Tareg e raddoppiato Cardirene, aggiundendo Enalapril 20 (1/2 cp al giorno), Norvasc 10 (1/2 cp al giorno) e Metoprololo 100 (1/2 cp due volte al giorno) e continua con Simvastatina 20. Dopo questa cura ha manifestato un abbassamento dei battiti, ha appena 50 di frequenza cardiaca al minuto (70 in precedenza); fatto sta che lei si sente stanchissima e la pressione è ora 60/130. Il medico di base ha ritenuto di abbassare il Metoprololo a 1/4 cp e di provare così, oppure prendere solo 1/4 al mattino. Le chiedo se gentilmente può dirmi se è proprio indispensabile tale farmaco visto che mi pare abbassi troppo i battiti e se invece deve continuare a prenderlo, le chiedo quale sarebbe secondo lei la dose indicata per non far abbassare troppo i battiti. Non lʼho mai vista così stanca. Grazie e scusi se ho fatto un po’ di confusione.

Gentile Lettrice, concordo con il suo medico, le consiglio di mantenere il Metaprololo a 1/4 cp al mattino; se la frequenza cardiaca non supera gli 80 battiti al minuto prosegua così, altrimenti faccia 1/4 cp 2 volte al dì.

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